Un altro mondo è stato scoperto; esiste la vita dopo la morte. Esplorazione dell'aldilà: il percorso verso l'immortalità dell'umanità

01.08.2019 Cibo e bevande

Una delle domande principali per tutti rimane la questione di cosa ci aspetta dopo la morte. Per migliaia di anni sono stati fatti tentativi infruttuosi per svelare questo mistero. Al di là delle supposizioni, ci sono fatti reali che confermano che la morte non è la fine del viaggio umano.

Esiste un gran numero di video sui fenomeni paranormali che hanno preso d'assalto Internet. Ma anche in questo caso sono molti gli scettici che sostengono che i video possano essere falsificati. È difficile non essere d'accordo con loro, perché una persona non è incline a credere in ciò che non può vedere con i propri occhi.

Ci sono molte storie su come le persone tornassero dall'altro mondo quando erano vicine alla morte. Come percepire questi casi è una questione di fede. Tuttavia, spesso anche gli scettici più incalliti hanno cambiato se stessi e la propria vita di fronte a situazioni che non possono essere spiegate con la logica.

Religione sulla morte

La stragrande maggioranza delle religioni del mondo ha insegnamenti su ciò che ci aspetta dopo la morte. La più comune è la dottrina del Paradiso e dell'Inferno. A volte è integrato da un collegamento intermedio: “camminare” nel mondo dei vivi dopo la morte. Alcune persone credono che un simile destino attenda i suicidi e coloro che non hanno completato qualcosa di importante su questa Terra.

Un concetto simile si riscontra in molte religioni. Nonostante tutte le differenze, hanno una cosa in comune: tutto è legato al bene e al male, e lo stato postumo di una persona dipende da come si è comportato durante la vita. La descrizione religiosa dell'aldilà non può essere cancellata. La vita dopo la morte esiste: fatti inspiegabili lo confermano.

Un giorno accadde qualcosa di straordinario a un sacerdote che era rettore della Chiesa Battista negli Stati Uniti d'America. Un uomo stava tornando a casa in macchina da una riunione sulla costruzione di una nuova chiesa quando un camion si è avvicinato a lui. L'incidente non poteva essere evitato. L'impatto è stato così forte che l'uomo è caduto in coma per qualche tempo.

Arrivato presto ambulanza, Ma era troppo tardi. Il cuore dell'uomo non batteva. I medici hanno confermato l'arresto cardiaco con un secondo esame. Non avevano dubbi che l'uomo fosse morto. Più o meno nello stesso momento, sul luogo dell'incidente è arrivata la polizia. Tra gli agenti c’era un cristiano che ha visto una croce nella tasca del sacerdote. Notò subito i suoi vestiti e si accorse di chi aveva di fronte. Non poteva mandare il servitore di Dio nel suo viaggio finale senza la preghiera. Egli ha detto parole di preghiera, salendo su un'auto fatiscente e prendendo per mano un uomo il cui cuore non batteva. Durante la lettura delle righe, ha sentito un lieve gemito, che lo ha scioccato. Controllò di nuovo il polso e si rese conto che poteva sentire chiaramente il sangue pulsare. Più tardi, quando l'uomo si riprese miracolosamente e cominciò a vivere la sua vecchia vita, questa storia divenne popolare. Forse l'uomo è davvero tornato dall'altro mondo per portare a termine questioni importanti per volere di Dio. In un modo o nell'altro, ma spiegazione scientifica Non potevano darlo, perché il cuore non può avviarsi da solo.

Lo stesso sacerdote ha affermato più di una volta nelle sue interviste di aver visto solo la luce bianca e nient'altro. Avrebbe potuto approfittare della situazione e dire che il Signore stesso gli aveva parlato o che aveva visto gli angeli, ma non lo fece. Un paio di giornalisti hanno affermato che quando gli è stato chiesto cosa avesse visto l'uomo in questo sogno nell'aldilà, ha sorriso discretamente e i suoi occhi si sono riempiti di lacrime. Forse ha visto davvero qualcosa di nascosto, ma non ha voluto renderlo pubblico.

Quando le persone sono in coma breve, il loro cervello non ha il tempo di morire durante questo periodo. Ecco perché vale la pena prestare attenzione alle numerose storie secondo cui le persone, trovandosi tra la vita e la morte, hanno visto una luce così brillante che anche attraverso gli occhi chiusi filtra come se le palpebre fossero trasparenti. Il cento per cento delle persone è tornato in vita e ha riferito che la luce ha cominciato ad allontanarsi da loro. La religione lo interpreta in modo molto semplice: il loro momento non è ancora arrivato. Una luce simile fu vista dai saggi che si avvicinavano alla grotta dove nacque Gesù Cristo. Questo è lo splendore del paradiso aldilà. Nessuno ha visto gli angeli o Dio, ma ha sentito il tocco di poteri superiori.

Un'altra cosa sono i sogni. Gli scienziati hanno dimostrato che possiamo sognare tutto ciò che il nostro cervello può immaginare. In una parola, i sogni non sono limitati da nulla. Succede che le persone vedano i loro parenti morti nei loro sogni. Se non sono trascorsi 40 giorni dalla morte, significa che la persona ti ha effettivamente parlato dall'aldilà. Purtroppo i sogni non possono essere analizzati oggettivamente da due punti di vista: scientifico e religioso-esoterico, perché è tutta una questione di sensazioni. Potresti sognare Dio, gli angeli, il paradiso, l’inferno, i fantasmi e qualunque cosa tu voglia, ma non sempre hai la sensazione che l’incontro fosse reale. Succede che nei sogni ricordiamo nonni o genitori defunti, ma solo occasionalmente un vero spirito arriva a qualcuno in sogno. Comprendiamo tutti che sarà impossibile dimostrare i nostri sentimenti, quindi nessuno diffonde le proprie impressioni oltre che al di fuori della cerchia familiare. Coloro che credono nell'aldilà, e anche coloro che ne dubitano, si svegliano dopo tali sogni con una visione del mondo completamente diversa. Gli spiriti possono predire il futuro, cosa che è accaduta più di una volta nella storia. Possono mostrare insoddisfazione, gioia, simpatia.

Ce ne sono abbastanza una storia famosa accaduta in Scozia all'inizio degli anni '70 del XX secolo con un normale costruttore. A Edimburgo si stava costruendo un edificio residenziale. Norman McTagert, che aveva 32 anni, lavorava nel cantiere. È caduto da una certa altezza, ha perso conoscenza ed è rimasto in coma per un giorno. Poco prima aveva sognato di cadere. Dopo essersi svegliato, ha raccontato quello che ha visto in coma. Secondo l’uomo il viaggio è stato lungo perché avrebbe voluto svegliarsi, ma non poteva. Per prima cosa vide quella stessa luce accecante e poi incontrò sua madre, che disse che aveva sempre desiderato diventare nonna. La cosa più interessante è che non appena ha ripreso conoscenza, sua moglie gli ha raccontato la notizia più piacevole possibile: Norman sarebbe diventato papà. La donna venne a sapere della sua gravidanza il giorno della tragedia. L'uomo aveva seri problemi di salute, ma non solo è sopravvissuto, ma ha anche continuato a lavorare e a nutrire la sua famiglia.

Alla fine degli anni '90 in Canada accadde qualcosa di molto insolito.. Il medico di turno in uno degli ospedali di Vancouver stava rispondendo alle chiamate e compilando documenti, ma poi vide ragazzino in pigiama da notte bianco. Ha gridato dall’altra parte del pronto soccorso: “Di’ a mia mamma di non preoccuparsi per me”. La ragazza aveva paura che uno dei pazienti avesse lasciato la stanza, ma poi vide come camminava il ragazzo porte chiuse Ospedale. La sua casa era a un paio di minuti dall'ospedale. È lì che è scappato. Il medico era allarmato dal fatto che erano le tre del mattino. Ha deciso che doveva raggiungere il ragazzo a tutti i costi, perché anche se non era un paziente, doveva denunciarlo alla polizia. Gli corse dietro solo per un paio di minuti finché il bambino non entrò in casa. La ragazza cominciò a suonare il campanello, dopodiché la madre dello stesso ragazzo le aprì la porta. Ha detto che era impossibile per suo figlio uscire di casa perché era molto malato. Scoppiò in lacrime e andò nella stanza dove giaceva il bambino nella culla. Si è scoperto che il ragazzo era morto. La storia ha ricevuto grande risonanza nella società.

Nella brutale Seconda Guerra Mondiale un soldato francese trascorse quasi due ore a rispondere al fuoco contro il nemico durante una battaglia in città . Accanto a lui c'era un uomo di circa 40 anni, che lo copriva dall'altra parte. È impossibile immaginare quanto sia stata grande la sorpresa di un normale soldato dell'esercito francese, che si è voltato in quella direzione per dire qualcosa al suo compagno, ma si è reso conto che era scomparso. Pochi minuti dopo si sentirono le urla degli alleati in avvicinamento, che si precipitavano in aiuto. Lui e molti altri soldati corsero a cercare aiuto, ma il misterioso partner non era tra loro. Lo cercò per nome e grado, ma non trovò mai lo stesso combattente. Forse era il suo angelo custode. I medici dicono che in situazioni così stressanti sono possibili lievi allucinazioni, ma parlare con un uomo per un'ora e mezza non può essere definito un normale miraggio.

Ci sono molte storie simili sulla vita dopo la morte. Alcuni di essi sono confermati da testimoni oculari, ma i dubbiosi continuano a definirlo un falso e cercano di trovare una giustificazione scientifica per le azioni delle persone e le loro visioni.

Fatti reali sull'aldilà

Sin dai tempi antichi, ci sono stati casi in cui le persone hanno visto i fantasmi. Prima sono stati fotografati e poi filmati. Alcune persone pensano che si tratti di una modifica, ma poi si convincono personalmente della veridicità delle immagini. Numerose storie non possono essere considerate prova dell'esistenza della vita dopo la morte, quindi le persone hanno bisogno di prove e fatti scientifici.

Fatto uno: Molti hanno sentito dire che dopo la morte una persona diventa esattamente 22 grammi più leggera. Gli scienziati non possono spiegare questo fenomeno in alcun modo. Molti credenti tendono a credere che 22 grammi siano il peso dell'anima umana. Sono stati condotti molti esperimenti che si sono conclusi con lo stesso risultato: il corpo è diventato più leggero di una certa quantità. Perché è la domanda principale. Lo scetticismo della gente non può essere sradicato, tanti sperano che si trovi una spiegazione, ma questo difficilmente accadrà. I fantasmi possono essere visti dall'occhio umano, quindi il loro "corpo" ha massa. Ovviamente tutto ciò che ha una sorta di contorno deve essere almeno in parte fisico. I fantasmi esistono in dimensioni più grandi di noi. Ce ne sono 4: altezza, larghezza, lunghezza e tempo. I fantasmi non hanno alcun controllo sul tempo dal punto di vista da cui lo vediamo.

Fatto due: La temperatura dell'aria vicino ai fantasmi diminuisce. Questo è tipico, tra l'altro, non solo per le anime dei morti, ma anche per i cosiddetti brownies. Tutto questo è il risultato dell'azione dell'aldilà nella realtà. Quando una persona muore, la temperatura intorno a lui scende immediatamente, letteralmente per un istante. Ciò indica che l'anima lascia il corpo. La temperatura dell'anima è di circa 5-7 gradi Celsius, come mostrano le misurazioni. Durante gli eventi paranormali, anche la temperatura cambia, quindi gli scienziati hanno dimostrato che ciò accade non solo durante la morte immediata, ma anche dopo. L'anima ha un certo raggio di influenza attorno a sé. Molti film horror sfruttano questo fatto per avvicinare le riprese alla realtà. Molte persone confermano che quando hanno sentito il movimento di un fantasma o di qualche entità vicino a loro, hanno sentito molto freddo.

Ecco un esempio di un video paranormale che presenta veri fantasmi.

Gli autori affermano che questo non è uno scherzo e gli esperti che hanno guardato questa raccolta affermano che circa la metà di tutti questi video sono la verità. Attenzione speciale Merita quella parte di questo video in cui la ragazza viene spinta da un fantasma nel bagno. Gli esperti riferiscono che il contatto fisico è possibile e assolutamente reale, e il video non è falso. Quasi tutte le immagini di mobili in movimento potrebbero essere vere. Il problema è che è molto facile falsificare un video del genere, ma nel momento in cui la sedia accanto alla ragazza seduta ha iniziato a muoversi da sola, non c'è stata alcuna recitazione. Ci sono moltissimi casi simili in tutto il mondo, ma non sono pochi quelli che vogliono solo promuovere il proprio video e diventare famosi. Distinguere il falso dalla verità è difficile, ma possibile.

C'è vita dopo la morte - Fatti e prove

- Esiste un'aldilà?

- Esiste un'aldilà?
— Fatti e prove
Storie vere morte clinica
– Una visione scientifica della morte

La vita dopo la morte, o aldilà, è un'idea religiosa e filosofica della continuazione della vita cosciente di una persona dopo la morte. Nella maggior parte dei casi, tali idee sono dovute alla fede nell'immortalità dell'anima, che è caratteristica della maggior parte delle visioni del mondo religiose e religioso-filosofiche.

Tra le opinioni principali:

1) risurrezione dei morti: le persone saranno resuscitate da Dio dopo la morte;
2) reincarnazione: l'anima umana ritorna nel mondo materiale in nuove incarnazioni;
3) ricompensa postuma: dopo la morte, l'anima di una persona va all'inferno o in paradiso, a seconda della vita terrena della persona. (Leggi anche.)

I medici del reparto di terapia intensiva di un ospedale canadese hanno registrato un caso insolito. Hanno rimosso il supporto vitale a quattro pazienti terminali. Per tre di loro, il cervello si è comportato normalmente: ha smesso di funzionare poco dopo lo spegnimento. Nel quarto paziente, il cervello ha emesso onde per altri 10 minuti e 38 secondi, nonostante i medici ne abbiano dichiarato la morte utilizzando le stesse misure adottate nei casi dei suoi “colleghi”.

Il cervello del quarto paziente sembrava essere dentro sonno profondo, anche se il suo corpo non mostrava segni di vita - nessun polso, no pressione sanguigna, nessuna reazione alla luce. In precedenza, le onde cerebrali erano state registrate nei ratti dopo la decapitazione, ma in quelle situazioni si verificava una sola onda.

- C'è vita dopo la morte?! Fatti e prove

– Una visione scientifica della morte

A Seattle, il biologo Mark Roth sta sperimentando l'animazione artificiale sospesa degli animali utilizzando composti chimici che ne rallentano la frequenza cardiaca e il metabolismo a livelli simili a quelli osservati durante il letargo. Il suo obiettivo è rendere “un po’ immortali” le persone che hanno subito un infarto finché non supereranno le conseguenze della crisi che le ha portate sull’orlo della vita o della morte.

A Baltimora e Pittsburgh, squadre traumatologiche guidate dal chirurgo Sam Tisherman stanno conducendo studi clinici in cui ai pazienti con ferite da arma da fuoco e da taglio viene abbassata la temperatura corporea per rallentare l'emorragia abbastanza a lungo da ricevere punti di sutura. Questi medici usano il freddo per lo stesso scopo per cui Roth usa le sostanze chimiche: "uccidere" temporaneamente i pazienti per salvare loro la vita.

In Arizona, gli specialisti della crioconservazione mantengono congelati i corpi di oltre 130 dei loro clienti, anche questa una forma di "zona di confine". Sperano che in un lontano futuro, forse tra qualche secolo, queste persone possano essere scongelate e rianimate, e allora la medicina sarà in grado di curare le malattie per le quali sono morte.

In India, il neuroscienziato Richard Davidson studia i monaci buddisti che sono entrati in uno stato noto come thukdam, in cui i segni biologici della vita scompaiono ma il corpo sembra rimanere intatto per una settimana o più. Davidson sta cercando di registrare alcune attività nel cervello di questi monaci, sperando di scoprire cosa succede quando la circolazione sanguigna si ferma.

E a New York Sam Parnia parla con entusiasmo delle possibilità di una “rianimazione ritardata”. Dice che la rianimazione cardiopolmonare funziona meglio di quanto si creda comunemente e che, in determinate condizioni (quando la temperatura corporea si abbassa, le compressioni toraciche sono adeguatamente regolate in profondità e ritmo e l'ossigeno viene somministrato lentamente per evitare danni ai tessuti), alcuni pazienti possono essere riportati in vita. anche dopo che il loro cuore non batteva da diverse ore, e spesso senza che ciò accadesse a lungo termine conseguenze negative. Ora un medico sta esplorando uno degli aspetti più misteriosi del ritorno dalla morte: perché così tante persone che hanno sperimentato la morte clinica descrivono come la loro coscienza è stata separata dal loro corpo? Cosa possono dirci queste sensazioni sulla natura della “zona di confine” e sulla morte stessa?

Il materiale è stato preparato da Dilyara appositamente per il sito

Non si sa cosa succede alla coscienza al momento della morte del corpo. Viene distrutto o passa ad un altro livello? I pazienti che hanno subito la morte clinica affermano che l'anima non dipende dal corpo. La medicina dichiara la morte quando il cuore si ferma e non c'è più respiro. Ma altri organi rimangono intatti per molto tempo. Ciò non significa che la morte è reversibile? E che in teoria l'uomo è immortale?

In questo articolo

Il punto di vista della religione sull'aldilà

Tutte le religioni concordano su una cosa: l'anima è reale. I nostri antenati credevano che l’esistenza terrena fosse la preparazione alla vita “reale”. I dogmi religiosi sono estranei a un ateo. In una società in cui i valori materiali sono importanti, poche persone pensano a cosa si nasconde dietro l'ultima riga.

Rappresentazioni dei popoli tribali

Gli antropologi hanno scoperto che nelle società primitive si credeva nell'immortalità dell'anima. In piedi accanto al cadavere di un nemico sconfitto, l'uomo non si interrogava sulla morte. Solo il dolore per la perdita dei propri cari lo ha spinto a pensare all'aldilà. È così che apparvero gli inizi delle religioni del mondo nell'era neolitica.

Gli antenati aiutavano i loro discendenti garantendo loro buona fortuna nella caccia.

L'esistenza postuma era considerata un'aggiunta alla vita terrena. Le anime dei morti vagavano come fantasmi tra i vivi. Si credeva che la morte conferisse saggezza, quindi si rivolgevano agli spiriti per chiedere aiuto o consiglio. Sciamani e sacerdoti erano tenuti in grande considerazione nelle tribù.

cristianesimo

La Bibbia è stata interpretata in diversi modi. Ma tutti i teologi erano d'accordo sull'esistenza dell'aldilà.

Crocevia tra paradiso e inferno

Il cristianesimo insegna che le anime dei giusti attendono vita immortale in cielo, tra i santi e gli angeli. Al contrario, i peccatori andranno all’inferno, dove saranno sottoposti a tortura e sofferenza.

Ebraismo

Nel giudaismo l'uomo è un'unità di anima e corpo. Separatamente gli uni dagli altri, non vengono puniti né premiati.

La Torah predice la risurrezione dei morti al ritorno del Messia

Nel testo sacro manca il concetto di vita retta. In altre parole, non esistono criteri in base ai quali Potenza superiore giudicheranno una persona per la vita che ha vissuto. La Torah invita i credenti a vivere con dignità.

La Torah insegna che la risurrezione ha uno scopo primario: premiare il popolo ebraico per la rettitudine e la giustizia.

Questo video mostra parte della conferenza del rabbino Levin, in cui parla dell'atteggiamento nei confronti dell'aldilà nel giudaismo:

Islam

Il Corano contiene istruzioni sull'abbigliamento, sul cibo, sulla preghiera, relazioni familiari ed etica sociale. I musulmani venerano anche gli studiosi islamici che chiariscono passaggi controversi libro sacro. L'Islam riconosce una sola religione. I credenti di altri insegnamenti sono considerati peccatori e sono condannati al tormento all'inferno.

Se l'anima di un musulmano andrà in paradiso dipende dalla diligenza mostrata dal credente nell'osservare la legge della Sharia.

Nell’Islam, Dio può spostare un peccatore dall’inferno al paradiso

Il Corano insegna che l'anima non rimarrà per sempre nell'aldilà. Verrà il Giorno del Giudizio, quando i morti risorgeranno, e Dio assegnerà un posto a tutti.

In questo video, lo scienziato Sheikh Alawi parla del Barzakh (lo stato dell'anima dopo la morte e prima della resurrezione):

induismo

I testi sacri descrivono dettagliatamente ciò che accade dopo la morte. Il mondo sotterraneo è diviso in livelli. L'anima non rimane a lungo al livello corrispondente al suo karma, dopodiché rinasce.

Il Samsara obbedisce alla legge del karma

Il cerchio della rinascita è chiamato samsara. Puoi scappare da esso, ma solo entrandovi ultimi livelli inferno o paradiso da dove non c'è ritorno.

Questo video parla del karma da un punto di vista chiaroveggente:

buddismo

Il buddismo è stato influenzato dalla filosofia indù. Per i buddisti, la morte è una transizione da una vita all'altra. La rinascita è soggetta alla legge del karma ed è chiamata la “Ruota del Samsara”. Solo coloro che hanno raggiunto l'illuminazione, come Siddhartha Gautama, potranno uscirne.

La ricompensa per il buon karma è la rinascita come divinità

I buddisti credono che l'anima di ognuno abbia attraversato migliaia di rinascite negli esseri umani, negli animali e nelle piante.

Mummie di monaci orientali

Gli scienziati hanno scoperto centinaia di mummie incorruttibili nei paesi asiatici nell'ultimo mezzo secolo. Sono tutti tra la vita e la morte. I resti non si decompongono, i capelli e le unghie in crescita vengono tagliati ogni anno. I buddisti credono che la coscienza dei monaci sia viva e capace di percepire ciò che sta accadendo.

Centinaia di pellegrini si sforzano di raggiungere i resti incorruttibili di Khambo Lama Itigelov in Buriazia. Durante la sua vita il Lama si immerse meditazione profonda, in cui rimane fino ad oggi. Il cuore del buddista non batte, la sua temperatura corporea scende fino a 20°C. Per più di 70 anni i resti giacevano nel terreno, coperti in una scatola di legno, finché non furono riesumati. L'analisi dei tessuti ha mostrato che il corpo del monaco era caduto in un'animazione sospesa. Ma non è stato possibile scoprire perché non si decompone.

Khambo Lama Itigelov è stato un praticante di altissimo livello durante la sua vita

I biologi affermano che in natura esiste un gene per l'immortalità. I tentativi di inocularlo negli esseri umani sono falliti. Ma il fenomeno dei resti incorruttibili mostra che i buddisti sono riusciti a raggiungere uno stato vicino all'immortalità con l'aiuto di pratiche spirituali.

Il video racconta la storia della vita di Lama Itigelov e i miracoli accaduti ai suoi resti:

Casi interessanti e prove della vita eterna

Il fisico Vladimir Efremov è riuscito a sperimentare un'uscita spontanea dal corpo. La vita dello scienziato era divisa in due parti: prima dell'infarto e dopo.

Prima che il suo cuore si fermasse, si considerava ateo. Maggior parte Efremov ha dedicato la sua vita alla progettazione razzi spaziali presso l'istituto di ricerca e verso la religione era dubbioso, ritenendo che si trattasse di una bufala.

Entrato in contatto con l'altro mondo, lo scienziato ha cambiato le sue opinioni. Menziona la sensazione di volare attraverso un tunnel nero e la straordinaria consapevolezza di ciò che sta accadendo. I concetti di “tempo” e “spazio” cessarono di esistere per lo scienziato. Gli sembrava di essere nel nuovo mondo da un'ora, ma l'ora della morte registrata dai medici era di 5 minuti.

Quando si svegliò, Efremov conservò vividi ricordi di un altro mondo e per 16 anni analizzò le sue impressioni da un punto di vista scientifico.

Video in cui Vladimir parla della sua esperienza di morte clinica:

Secondo la tradizione buddista, il 14° Dalai Lama è la 14a incarnazione del 1° Dalai Lama. Da mille anni è rinato in Tibet. Anche il suo confidente, il Panchen Lama, rinasce di generazione in generazione.

Dopo la morte nuova vita i discepoli più vicini al lama lo ricevono immediatamente. È loro dovere trovare l'incarnazione di un leader spirituale. I candidati vengono messi alla prova. Viene loro offerto di scegliere tra una varietà di cose, quelle che appartenevano al lama. La scelta corretta è la prova che il lama è stato ritrovato.

La rinascita cosciente è il destino dei maestri illuminati

Il Karmapa (leader della scuola Kagyu del buddismo tibetano) rinasce consapevolmente per la 17a volta. Ogni Karmapa, morendo, lasciava una lettera indicante il luogo della sua nuova incarnazione. A differenza del Dalai Lama, il Karmapa è in grado di riconoscere se stesso dopo la nascita.

Bali: l'isola degli dei

La visione del mondo degli isolani è la diversità delle culture dei coloni che hanno visitato qui. Ma la filosofia principale tra loro è l'induismo.

Ganesha è popolare sull'isola: ci sono statue di lui ovunque

Al funerale, i parenti chiedono agli dei di permettere all'anima di ritornare. Secondo la tradizione, i bambini dentro tre anni portato dai sacerdoti per scoprire di chi è l'anima che si è trasferita nel corpo. Il ritorno alla famiglia è considerato il più alto favore degli dei.

Prove scientifiche della vita dopo la morte

Gli scienziati hanno stabilito che la morte è caratterizzata da:

  • cessazione del battito cardiaco;
  • mancanza di respiro;
  • arresto del sanguinamento;
  • decomposizione del corpo.

Accade spesso che di fronte alla morte un non credente abbia una paura superstiziosa e il desiderio di guardare dall'altra parte.

Duncan McDougall

Un ricercatore americano ha scoperto che il corpo perde 21 grammi di peso al momento della morte. Lo scienziato è giunto alla conclusione che questo è il peso dell'anima.

Letto di pesatura appositamente attrezzato

L'ipotesi di McDougall divenne popolare. È stato criticato più di una volta, ma rimane pur sempre l'opera scientifica più famosa dedicata all'aldilà.

Ian Stevenson

Un biochimico canadese ha raccolto prove da 2.500 bambini che conservavano la memoria della rinascita. Di conseguenza, è emersa una teoria secondo cui una persona vive su due livelli: fisico e spirituale. Il primo si riferisce ad un corpo che si consuma. E al secondo: l'anima. Quando il corpo muore, l'anima va alla ricerca di un nuovo involucro.

Lo scienziato ha scoperto che ogni incarnazione lascia un'impronta sotto forma di:

  • voglie;
  • talpe;
  • deformazioni del corpo;
  • disordini mentali.

Stevenson ha utilizzato l'ipnosi nelle sue ricerche. Ha messo i bambini con disabilità dello sviluppo in trance per trovare informazioni sulle vite passate. Uno dei ragazzi ha detto allo scienziato di essere morto a causa di un'ascia e ha fornito una descrizione del luogo in cui è successo. Arrivando lì, Stevenson scoprì la famiglia del defunto. La ferita sul corpo del morto coincideva con un'escrescenza sulla parte posteriore della testa del ragazzo.

Le voglie compaiono sul sito delle ferite ricevute nelle vite passate

Il lavoro di Stevenson ha dimostrato l'esistenza della reincarnazione. Con l’età i ricordi della rinascita si cancellano. La sensazione di deja vu sono i ricordi di vite passate che la coscienza evoca.

Nel video si parla di Ian Stevenson e delle sue ricerche sulla reincarnazione:

Konstantin Eduardovich Ciolkovskij

Il primo scienziato russo a studiare le anime.

Tsiolkovsky credeva che le anime dei morti vivessero nello spazio

È giunto alla conclusione che la morte è una transizione verso un altro livello di sviluppo. L'anima umana è indivisibile. È costituito da energia che vaga all'infinito attraverso l'Universo alla ricerca dell'incarnazione.

Il video parla di visioni filosofiche Tsiolkovsky sulla vita, la morte e l'Universo:

Prove dello psichiatra Jim Tucker

Da più di 40 anni ricerca bambini i cui ricordi hanno conservato le esperienze della loro vita.

I genitori hanno portato i loro figli al ricevimento, parlando del passato. Hanno chiamato:

  • nome e cognome precedenti;
  • professione;
  • cause di morte;
  • luogo di sepoltura.

Jim Tucker ha controllato le informazioni ricevute e ne ha dimostrato l'autenticità. È successo che i bambini nascessero con abilità che avevano acquisito in passato. Questo è successo con il piccolo Hunter.

Video intervista con Jim Tucker, dove parla della reincarnazione:

Baby Hunter incarnato

All'età di due anni, Hunter disse ai suoi genitori di essere Bobby Jones, un giocatore di golf professionista. Il ragazzo giocava bene a golf. E, nonostante la sua giovane età, è stato accettato nella sezione, facendo un'eccezione. Di solito lì venivano reclutati bambini dai cinque anni.

Hunter ha conservato le abilità della sua vita passata

All'età di 7 anni, i ricordi di Hunter erano sbiaditi, ma continuava a giocare a golf e vincere gare.

Incarnazione di Giacomo

James, tre anni, soffriva di incubi. Stava pilotando un aereo che è stato colpito da una bomba. I detriti bruciati caddero nell'oceano e il ragazzo si svegliò urlando inorridito. Un giorno il bambino disse a sua madre che ricordava il suo vecchio nome: James Houston. Era originario dell'America e morì al largo delle coste del Giappone durante la seconda guerra mondiale.

La tragica morte è impressa nella memoria del bambino

Il padre di James si è rivolto agli archivi militari. Lì trovò informazioni sul pilota D. Houston, morto al largo delle coste del Giappone, come aveva detto suo figlio.

La visione della scienza moderna sulla vita dopo la morte

Nell’ultimo mezzo secolo la scienza ha fatto passi da gigante. Ciò è dovuto allo sviluppo della fisica e della biologia quantistica. Anche 100 anni fa gli scienziati negavano l’esistenza dell’anima. Ora è un dato di fatto.

Video sulle prove scientifiche della vita dopo la morte e prove di contatti con l'altro mondo:

Quindi l'anima esiste e la Coscienza è immortale dal punto di vista scientifico?

Nel 2013, il 14° Dalai Lama ha incontrato gli scienziati in una conferenza sulla natura della mente. All'incontro il neuroscienziato Christoph Koch ha tenuto un discorso sulla coscienza. Secondo lui, le teorie più recenti riconoscono l'esistenza della coscienza negli oggetti del mondo materiale.

Christoph Koch all'incontro con i buddisti

Il Dalai Lama ha ricordato allo scienziato che, secondo la filosofia del Buddismo, tutti gli esseri nell'Universo sono dotati di coscienza. Ecco perché è così importante trattare tutti gli esseri viventi con compassione.

Koch ha detto di essere rimasto scioccato dalla fede dei buddisti in quello che l'Occidente chiama panpsichismo (la teoria della natura animata). Oltre alla religione orientale, l'idea del panpsichismo è presente in:

  • filosofia antica;
  • paganesimo;
  • filosofia della Nuova Era.

Dopo il convegno Christoph Koch ha proseguito le sue ricerche insieme a Giulio Tononi, autore della teoria dell'informazione. Secondo la teoria, l'anima è costituita da informazioni interconnesse.

Nel 2017, i ricercatori hanno affermato di aver trovato un modo per misurare la coscienza utilizzando un test che misura la quantità di phi (unità di coscienza). Inviando un impulso magnetico al cervello del soggetto, gli scienziati monitorano il tempo di risposta e l'intensità del riverbero.

La quantità di phi è misurata dalla forza della risposta

Una risposta forte è un segno di coscienza. I medici hanno adottato il metodo degli scienziati. Con il suo aiuto è possibile determinare:

  1. Il paziente è morto o è caduto in coma profondo.
  2. Il grado di consapevolezza nella demenza legata all’età.
  3. Sviluppo della coscienza nel feto.

Gli scienziati intendono studiare le anime delle macchine e degli animali. La teoria afferma che anche una risposta debole è un segno di coscienza. Forse la consapevolezza può essere trovata nelle particelle più piccole.

La morte clinica come prova dell'esistenza dell'anima e della sua immortalità

Negli anni '70 del XX secolo apparve il termine "esperienze di pre-morte". Appartiene al dottor Raymond Moody, che ha scritto il libro "La vita dopo la morte". Il medico ha raccolto testimonianze di persone che hanno subito la morte clinica.

Le visioni non dipendevano dal sesso, dall’età e dallo status sociale dei pazienti

Tutti i pazienti hanno menzionato una strana sensazione di pace. Le persone hanno ripensato alle loro vite e alle loro azioni. C'era una sensazione di irrealtà di ciò che stava accadendo.

La maggior parte ha visto il proprio corpo dall’esterno e ha potuto descrivere con sicurezza le azioni dei medici. Un terzo dei deceduti si sentiva come se stesse volando attraverso un tunnel nero. Circa il 20% è stato attratto dalla luce morbida e fluente e da una silhouette spettrale che richiama se stessa. Meno spesso, scene della loro vita balenavano davanti agli occhi dei morti. E molto raramente si è verificato un incontro con parenti defunti.

La prova dell'esistenza dell'anima è stata fornita dalle testimonianze di pazienti ciechi dalla nascita. Non erano diversi dalle visioni delle persone vedenti.

Video sulle esperienze di pre-morte:

La ricerca moderna sulla morte clinica

Nel 2013, il ricercatore Bruce Grayson ha segnalato casi in cui il defunto ha incontrato un parente di cui non conosceva la morte.

Lo scienziato ha scoperto che durante le esperienze di pre-morte, i processi mentali dei pazienti aumentavano. I ricordi sono diventati più luminosi e ricordati per tutta la vita. Le persone intervistate dagli scienziati hanno parlato delle loro esperienze in i più piccoli dettagli anche dopo decenni.

Secondo Bruce Grayson, l'esperienza non è cambiata dalla scoperta di Raymond Moody. Lo scienziato ha confrontato le prove di vent'anni fa con le prove ricevute e non ha trovato alcuna differenza.

Bruce Grayson crede che la mente esista separatamente dal cervello

La scienza non è in grado di spiegare le visioni della morte clinica dal punto di vista della fisiologia del cervello. Ciò apre prospettive per lo studio e l'ulteriore sviluppo dell'umanità.

Presentazione video di Bruce Grayson “Coscienza senza attività cerebrale”:

Spiritismo: comunicazione con i defunti

Nel XII secolo apparvero in Europa le prime società di persone capaci di parlare con i morti. In Russia, gli aristocratici e i reali si interessarono allo spiritismo. Dai diari dei partecipanti all'incontro diventa chiaro che molti funzionari dell'epoca non prendevano decisioni da soli. IN problemi importanti si affidavano al parere degli spiriti.

Nicola II si rammaricò nei suoi diari di non aver approfittato del consiglio del suo defunto padre Alessandro III

Le sessioni di spiritismo erano chiamate "tavoli girevoli". Il defunto ha chiarito che desiderava il mondo dei vivi. In ogni momento, gli spiriti sono stati attratti dalle famiglie abbandonate, dalle tombe dove sono sepolti e dalle persone. Pertanto, lo spiritismo è l'unico modo per toccare il mondo dei vivi.

Le società spiritiste hanno sviluppato regole di base per contattare gli spiriti:

  1. Parla educatamente. Immediatamente dopo la morte, le anime sono depresse e timorose.
  2. Se lo spirito vuole andarsene, dovrebbe essere rilasciato.
  3. Prestare attenzione. Ci sono casi in cui i medium sono morti per ragioni sconosciute.

Spesso la comunicazione con gli spiriti appariva spontanea. Ciò avvenne entro 40 giorni dalla morte, mentre l'anima era tra i vivi. In questo momento, con una forte connessione emotiva, può verificarsi il contatto con l'altro mondo.

Video sul lavoro dei medium:

Crionica

Il criocongelamento è considerato una tecnica promettente per lo studio dell’immortalità. Il corpo del paziente viene posto in azoto liquido. Ad una temperatura di -200°C i processi vitali cesseranno per centinaia di anni. Nel XVIII secolo, lo scienziato John Hunter avanzò una teoria sull'estensione infinita della vita dovuta al congelamento e allo scongelamento del corpo.

La crioconservazione si basa sull’ipotesi che la morte umana consista in:

  1. Morte clinica.
  2. Morte biologica.
  3. Morte dell'informazione.

Il congelamento stabilizza il corpo tra la morte biologica e quella informativa

Nel 2015 sono stati condotti esperimenti con successo sullo scongelamento di piccoli animali e piccoli pezzi di tessuto biologico. Ma far rivivere il cervello umano rimane al di là del regno delle possibilità. Pertanto, solo i pazienti deceduti vengono sottoposti a crionica. Secondo le statistiche, circa 2mila persone hanno stipulato contratti con aziende criogeniche.

Gli scienziati ritengono che lo sviluppo della tecnologia consentirà in futuro di resuscitare i morti. Ciò avverrà grazie a:

  1. Nanotecnologia (creazione di robot molecolari per riparare i danni a livello cellulare).
  2. Modellazione computerizzata del cervello.
  3. Cyborgizzazione (trapianto di organi artificiali nell'uomo).
  4. Stampa 3D su tessuto.

Per questo motivo alcuni congelano solo la testa. È in esso che vengono memorizzate le informazioni sulla personalità di una persona. Presumibilmente, tra 50 anni sarà possibile rianimare il primo paziente congelato.

Film scientifico ed educativo sulla crionica:

Conclusione

Ogni anno cresce il numero di persone che credono che la morte non sia un processo irreversibile. È un processo, e non un momento, come si pensava in precedenza. I biologi hanno scoperto che entro 48 ore il corpo del defunto cerca di riprendersi con l'aiuto delle cellule staminali.

Le pratiche spirituali stanno diventando popolari nella comunità scientifica. La meditazione e l'animazione sospesa in cui cadde Lama Itigelov sono oggetto di ricerca. Il 14° Dalai Lama ha detto che questo è il risultato della meditazione post mortem e non c'è nulla di insolito in questo.

La comunità scientifica è giunta alla conclusione che la morte non è la fine del percorso, ma una trasformazione. Ciò è confermato dalle esperienze di pre-morte e dalla ricerca dei pazienti stato limite corpi crioconservati.

La scienza è piena di lacune che verranno colmate nel tempo. Solo prestando attenzione alla saggezza delle generazioni l’umanità comprenderà il mistero della morte.

E in conclusione documentario sull'aldilà:

Un po' sull'autore:

Evgenij Tukubaev Le parole giuste e la tua fede sono la chiave del successo nel rituale perfetto. Ti fornirò informazioni, ma la sua implementazione dipende direttamente da te. Ma non preoccuparti, un po’ di pratica e avrai successo!

Si tratta di interviste con rinomati esperti nel campo della ricerca sull'aldilà e della spiritualità pratica. Forniscono prove della vita dopo la morte.

Insieme rispondono a domande importanti e stimolanti:

  • Chi sono?
  • Perché sono qui?
  • Dio esiste?
  • E il paradiso e l'inferno?

Insieme risponderanno a domande importanti e stimolanti, e alla domanda più importante nel qui e ora: “Se siamo veramente anime immortali, allora come influisce questo sulle nostre vite e sulle relazioni con le altre persone?”

Bonus per i nuovi lettori:

Bernie Siegel, oncologo chirurgico. Storie che lo convincevano dell'esistenza del mondo spirituale e della vita dopo la morte.

Quando avevo quattro anni, quasi mi strozzai con un pezzo di giocattolo. Ho cercato di imitare ciò che facevano i falegnami maschi che osservavo.

Ho messo una parte del giocattolo in bocca, ho inspirato e... ho lasciato il mio corpo.

In quel momento in cui, uscito dal corpo, mi sono visto di lato, soffocato e in fin di vita, ho pensato: "Che bello!"

Per un bambino di quattro anni, essere fuori dal corpo era molto più interessante che stare nel corpo.

Naturalmente non avevo rimpianti per la morte. Ero triste, come molti bambini che vivono esperienze simili, che i miei genitori mi trovassero morto.

Ho pensato: " Allora ok! Preferisco la morte piuttosto che vivere in quel corpo».

Infatti, come hai già detto, a volte incontriamo bambini nati ciechi. Quando attraversano un’esperienza del genere e lasciano il corpo, iniziano a “vedere” tutto.

In questi momenti spesso ti fermi e ti poni la domanda: “ Cos'è la vita? Cosa sta succedendo qui?».

Questi bambini sono spesso scontenti di dover tornare nel loro corpo e diventare di nuovo ciechi.

A volte parlo con i genitori i cui figli sono morti. Loro mi dicono

C'è stato un caso in cui una donna stava guidando la sua macchina lungo l'autostrada. All'improvviso suo figlio le apparve davanti e disse: " Mamma, rallenta!».

Lei gli obbedì. A proposito, suo figlio era morto da cinque anni. Arrivò alla svolta e vide dieci auto gravemente danneggiate: c'era stato un grosso incidente. Grazie al fatto che suo figlio l'ha avvertita in tempo, non ha avuto incidenti.

Ken Anello. Le persone cieche e la loro capacità di "vedere" durante le esperienze di pre-morte o fuori dal corpo.

Abbiamo intervistato una trentina di persone cieche, molte delle quali erano cieche dalla nascita. Abbiamo chiesto se avevano avuto un'esperienza di pre-morte e anche se potevano “vedere” durante queste esperienze.

Abbiamo appreso che i ciechi da noi intervistati avevano le classiche esperienze di pre-morte vissute dalla gente comune.

Circa l'80% dei ciechi con cui ho parlato avevano immagini visive diverse durante le loro esperienze di pre-morte o.

In diversi casi siamo riusciti ad ottenere conferma indipendente che avevano “visto” qualcosa che non potevano sapere fosse effettivamente presente nel loro ambiente fisico.

Sicuramente era la mancanza di ossigeno nel cervello, giusto? Ahah.

Sì, è così semplice! Penso che sarà difficile per gli scienziati, dal punto di vista delle neuroscienze convenzionali, spiegare come i ciechi, che per definizione non possono vedere, ricevono queste immagini visive e le comunicano in modo affidabile.

I ciechi spesso lo dicono quando se ne rendono conto per la prima volta può "vedere" il fisico il mondo , poi sono rimasti scioccati, spaventati e scioccati da tutto ciò che hanno visto.

Ma quando iniziarono ad avere esperienze trascendentali in cui andarono nel mondo della luce e videro i loro parenti o altre cose simili caratteristiche di tali esperienze, questa “visione” sembrò loro del tutto naturale.

« Era così che doveva essere", loro hanno detto.

Brian Weiss. Casi pratici che dimostrano che abbiamo già vissuto e che vivremo ancora.

Storie credibili, avvincenti nella loro profondità, ma non necessariamente scientifiche, che ce lo dimostrano c'è molto di più nella vita di quanto sembri.

Il caso più interessante nella mia pratica...

Questa donna era un chirurgo moderno e lavorava con i "vertici" del governo cinese. Questa era la sua prima visita negli Stati Uniti, non parlava una sola parola di inglese.

Arrivò con il suo traduttore a Miami, dove allora lavoravo. L'ho fatta regredire a una vita passata.

È finita nel nord della California. È stato molto ricordo vivido, avvenuto circa 120 anni fa.

Si è scoperto che la mia cliente era una donna che stava rimproverando suo marito. All'improvviso cominciò a parlare fluentemente un inglese, pieno di epiteti e aggettivi, il che non sorprende, perché stava litigando con suo marito...

Il suo traduttore professionista si è rivolto a me e ha iniziato a tradurre le sue parole in cinese: ancora non capiva cosa stesse succedendo. Gliel'ho detto: " Va bene, capisco l'inglese».

Rimase sbalordito: aprì la bocca per la sorpresa, si era appena reso conto che lei parlava inglese, anche se prima non conosceva nemmeno la parola "ciao". Questo è un esempio.

Xenoglossia- questa è la capacità di parlare o comprendere lingue straniere con le quali non hai assolutamente familiarità e che non hai mai studiato.

Questo è uno dei momenti più avvincenti del lavoro sulle vite passate quando sentiamo il cliente parlare in una lingua antica o in una lingua con la quale non ha familiarità.

Non c'è altro modo per spiegarlo...

Sì, e ho molte di queste storie. In un caso a New York, due gemelli di tre anni comunicavano tra loro in una lingua molto diversa da quella inventata dai bambini, come quando compongono parole per il telefono o la televisione.

Il padre, che era medico, decise di mostrarli ai linguisti della Columbia University di New York. Lì si è scoperto che i ragazzi parlavano tra loro in aramaico antico.

Questa storia è stata documentata da esperti. Dobbiamo capire come ciò possa accadere. Penso che lo sia. In quale altro modo si può spiegare la conoscenza dell'aramaico da parte dei bambini di tre anni?

Dopotutto, i loro genitori non conoscevano la lingua e i bambini non riuscivano a sentire l'aramaico a tarda notte in televisione o dai vicini. Questi sono solo alcuni casi convincenti della mia pratica che dimostrano che abbiamo già vissuto e vivremo ancora.

Wayne Dyer. Perché “non esistono coincidenze” nella vita e perché tutto ciò che incontriamo nella vita corrisponde al piano divino.

—Che dire del concetto secondo cui “non esistono coincidenze” nella vita? Nei tuoi libri e nei tuoi discorsi dici che non esistono coincidenze nella vita, e che esiste un piano divino ideale per ogni cosa.

In generale posso crederci, ma cosa succede in caso di tragedia con bambini o quando un aereo passeggeri precipita... come credere che non si tratti di un incidente?

"Sembra una tragedia se credi che la morte sia una tragedia." Devi capire che ognuno viene in questo mondo quando dovrebbe e se ne va quando il suo tempo è scaduto.

A proposito, c'è conferma di ciò. Non c'è nulla che non scegliamo in anticipo, compreso il momento della nostra apparizione in questo mondo e il momento in cui lo lasceremo.

Il nostro ego personale, così come le nostre ideologie, ci impongono che i bambini non dovrebbero morire e che tutti dovrebbero vivere fino all’età di 106 anni e morire dolcemente nel sonno. L'universo funziona in modo completamente diverso: trascorriamo qui esattamente tutto il tempo previsto.

...Per cominciare, dobbiamo guardare tutto da questo lato. In secondo luogo, facciamo tutti parte di un sistema molto saggio. Immagina qualcosa per un secondo...

Immagina un'enorme discarica e in questa discarica ci sono dieci milioni di cose diverse: coperchi di WC, vetro, fili, tubi vari, viti, bulloni, dadi - in generale, decine di milioni di parti.

E dal nulla appare un vento: un forte ciclone che spazza tutto in un mucchio. Poi guardi il luogo in cui si trovava la discarica e c'è un nuovo Boeing 747, pronto a volare dagli Stati Uniti a Londra. Quali sono le possibilità che ciò accada mai?

Insignificante.

Questo è tutto! La coscienza in cui non si comprende che siamo parte di questo saggio sistema è altrettanto insignificante.

Non può essere un grosso colpo di fortuna. Non stiamo parlando di dieci milioni di parti, come su un Boeing 747, ma di miliardi di parti interconnesse, sia su questo pianeta che in miliardi di altre galassie.

Presumere che tutto ciò sia casuale e che non ci sia una forza trainante dietro sarebbe stupido e arrogante quanto credere che il vento possa creare un aereo Boeing 747 da decine di milioni di parti.

Dietro ogni evento della vita c'è la più alta saggezza spirituale, quindi non possono esserci incidenti.

Michael Newton, autore di Il viaggio dell'anima. Parole di conforto per i genitori che hanno perso i figli

— Che parole di consolazione e di rassicurazione hai per costoro che hanno perso i loro cari, soprattutto i bambini piccoli?

“Posso immaginare il dolore di chi perde i propri figli. Ho dei figli e ho la fortuna che siano sani.

Queste persone sono così consumate dal dolore che non riescono a credere di aver perso una persona cara e non capiscono come Dio possa permettere che ciò accada.

Forse è ancora più fondamentale...

Neil Douglas-Klotz. I veri significati delle parole "paradiso" e "inferno", nonché cosa ci accade e dove andiamo dopo la morte.

Il "Paradiso" non è un luogo fisico nel senso aramaico-ebraico del termine.

Il “Paradiso” è la percezione della vita. Quando Gesù o uno qualsiasi dei profeti ebrei usarono la parola “cielo”, intendevano, come noi la intendiamo, “realtà vibrazionale”. La radice "shim" - nella parola vibrazione [vibreishin] significa "suono", "vibrazione" o "nome".

Shimaya [shimaya] o Shemaiah [shemai] in ebraico significa “realtà vibrazionale illimitata e sconfinata”.

Pertanto, quando in Genesi Vecchio Testamento Si dice che il Signore ha creato la nostra realtà, è sottinteso che l'ha creata in due modi: ha creato una realtà vibrazionale in cui siamo tutti uno e una realtà individuale (frammentaria) in cui ci sono nomi, volti e scopi.

Ciò non significa che il “paradiso” sia altrove o che il “paradiso” sia qualcosa che bisogna guadagnarsi. “Cielo” e “Terra” coesistono simultaneamente se visti da questa prospettiva.

Il concetto di “paradiso” come “ricompensa”, o qualcosa al di là di noi, o il luogo in cui andiamo quando moriamo, erano tutti sconosciuti a Gesù e ai suoi discepoli.

Non troverai niente del genere nel giudaismo. Questi concetti sono apparsi più tardi nell'interpretazione europea del cristianesimo.

Esiste un concetto metafisico attualmente popolare secondo cui “paradiso” e “inferno” sono uno stato di coscienza umana, un livello di consapevolezza di se stessi nell’unità o distanza da Dio e una comprensione della vera natura della propria anima e dell’unità con l’Universo. E 'vero o no?

Questo è vicino alla verità. Il contrario di “paradiso” non è , ma “Terra”, quindi “paradiso” e “Terra” sono realtà opposte.

Non esiste il cosiddetto “inferno” nel senso cristiano del termine. Non esiste un concetto del genere né in aramaico né in ebraico.

Questa prova della vita dopo la morte ha contribuito a sciogliere il ghiaccio della sfiducia?

Ci auguriamo che ora tu abbia molte più informazioni che ti aiuteranno a dare uno sguardo nuovo al concetto di reincarnazione e forse anche a liberarti dalla tua più grande paura: la paura della morte.

Traduzione di Svetlana Durandina,

PS L'articolo ti è stato utile? Scrivi nei commenti.

Vuoi imparare a ricordare le vite passate da solo?

Ecologia della conoscenza: Noi con giorni di scuola ha cercato di convincere che non esiste Dio, non esiste un'anima immortale. Allo stesso tempo, ci è stato detto che lo dice la scienza. E noi credevamo... Notiamo che CREDIAMO che non esiste un'anima immortale, CREDIAMO che la scienza lo avrebbe dimostrato, CREDIAMO che non esiste Dio. Nessuno di noi ha nemmeno provato a capire cosa dice la scienza imparziale sull'anima.

Ogni persona che ha incontrato la morte di una persona cara si pone la domanda: c'è vita dopo la morte? Al giorno d'oggi, questo problema è di particolare attualità. Se diversi secoli fa la risposta a questa domanda era ovvia a tutti, ora, dopo un periodo di ateismo, la sua soluzione è più difficile.

Non possiamo semplicemente credere a centinaia di generazioni dei nostri antenati, che, attraverso l'esperienza personale, secolo dopo secolo, erano convinti che l'uomo abbia un'anima immortale. Vogliamo avere fatti. Inoltre, i fatti sono scientifici. Da scuola hanno cercato di convincerci che non esiste Dio, non esiste un'anima immortale. Allo stesso tempo, ci è stato detto che lo dice la scienza. E noi credevamo... Notiamo che CREDIAMO che non esiste un'anima immortale, CREDIAMO che la scienza lo avrebbe dimostrato, CREDIAMO che non esiste Dio. Nessuno di noi ha nemmeno provato a capire cosa dice la scienza imparziale sull'anima. Ci siamo semplicemente fidati di alcune autorità, senza entrare particolarmente nei dettagli della loro visione del mondo, della loro obiettività e della loro interpretazione dei fatti scientifici.

E ora, quando è avvenuta la tragedia, c’è un conflitto dentro di noi:

Sentiamo che l'anima del defunto è eterna, che è viva, ma d'altra parte, i vecchi stereotipi instillati in noi secondo cui non c'è anima ci trascinano nell'abisso della disperazione. Questa lotta dentro di noi è molto difficile e molto estenuante. Vogliamo la verità!

Consideriamo allora la questione dell'esistenza dell'anima attraverso la scienza reale, non ideologizzata, oggettiva. Ascoltiamo le opinioni dei veri scienziati su questo tema e valutiamo personalmente i calcoli logici. Non è la nostra FEDE nell'esistenza o non esistenza dell'anima, ma solo la CONOSCENZA che può estinguere questo conflitto interno, preservare la nostra forza, dare fiducia e guardare la tragedia da un punto di vista diverso, reale.

L'articolo parlerà di Coscienza. Analizzeremo la questione della Coscienza dal punto di vista scientifico: dove si trova la Coscienza nel nostro corpo e se può cessare la sua vita.

Cos'è la Coscienza?

Innanzitutto, su cosa sia la Coscienza in generale. Nel corso della storia dell’umanità gli uomini hanno riflettuto su questa domanda, ma non sono ancora riusciti a giungere ad una decisione definitiva. Conosciamo solo alcune delle proprietà e delle possibilità della coscienza. La coscienza è consapevolezza di se stessi, della propria personalità, è un grande analizzatore di tutti i nostri sentimenti, emozioni, desideri, progetti. La coscienza è ciò che ci distingue, ciò che ci fa sentire che non siamo oggetti, ma individui. In altre parole, la Coscienza rivela miracolosamente la nostra esistenza fondamentale. La coscienza è la consapevolezza del nostro “io”, ma allo stesso tempo la coscienza è un grande mistero. La coscienza non ha dimensioni, né forma, né colore, né odore, né gusto; non può essere toccata o girata tra le mani; Anche se sappiamo molto poco della coscienza, sappiamo con assoluta certezza di possederla.

Una delle domande principali dell'umanità è la questione della natura di questa stessa Coscienza (anima, “io”, ego). Materialismo e idealismo hanno visioni diametralmente opposte su questo tema. Dal punto di vista del materialismo, la Coscienza umana è il substrato del cervello, un prodotto della materia, un prodotto di processi biochimici, una speciale fusione di cellule nervose. Dal punto di vista dell'idealismo, la Coscienza è l'ego, “io”, spirito, anima: un'energia immateriale, invisibile, eternamente esistente, non morente che spiritualizza il corpo. Gli atti di coscienza coinvolgono sempre un soggetto che è effettivamente cosciente di tutto.

Se sei interessato a idee puramente religiose sull'anima, allora la religione non fornirà alcuna prova dell'esistenza dell'anima. La dottrina dell'anima è un dogma e non è soggetta a prove scientifiche.

Non ci sono assolutamente spiegazioni, tanto meno prove, da parte dei materialisti che credono di essere scienziati imparziali (anche se questo è tutt'altro che vero).

Ma come immaginano questa Coscienza, anima, “Io” la maggior parte delle persone, ugualmente lontane dalla religione, dalla filosofia e anche dalla scienza? Chiediamoci: cos'è l'“io”?

Sesso, nome, professione e altre funzioni di ruolo

La prima cosa che viene in mente alla maggior parte è: "Sono una persona", "Sono una donna (uomo)", "Sono un uomo d'affari (tornitore, panettiere)", "Sono Tanya (Katya, Alexey)" , "Sono una moglie (marito, figlia)", ecc. Queste sono certamente risposte divertenti. Il tuo “io” individuale e unico non può essere definito in termini generali. C'è un numero enorme di persone nel mondo con le stesse caratteristiche, ma non sono il tuo “io”. La metà di loro sono donne (uomini), ma non sono neanche “io”, le persone con le stesse professioni sembrano avere il proprio “io”, non il tuo, lo stesso si può dire delle mogli (mariti), persone di professioni diverse , status sociale, nazionalità, religioni, ecc. Nessuna affiliazione con nessun gruppo ti spiegherà cosa rappresenta il tuo “io” individuale, perché la Coscienza è sempre personale. Io non sono qualità (le qualità appartengono solo al nostro “io”), perché le qualità della stessa persona possono cambiare, ma il suo “io” rimarrà invariato.

Caratteristiche mentali e fisiologiche

Alcuni dicono che il loro “io” sono i loro riflessi, il loro comportamento, le loro idee e preferenze individuali, i loro caratteristiche psicologiche e così via.

In realtà, questo non può essere il nucleo della personalità, che si chiama “Io”. Perché nel corso della vita cambiano il comportamento, le idee e le preferenze, e ancor di più le caratteristiche psicologiche. Non si può dire che se queste caratteristiche prima fossero diverse, allora non era il mio “io”.

Comprendendo ciò, alcune persone sostengono la seguente argomentazione: “Io sono il mio corpo individuale”. Questo è già più interessante. Esaminiamo anche questa ipotesi.

Tutti sanno dal corso di anatomia scolastica che le cellule del nostro corpo si rinnovano gradualmente nel corso della vita. Quelli vecchi muoiono (apoptosi) e ne nascono di nuovi. Alcune cellule (l'epitelio del tratto gastrointestinale) si rinnovano completamente quasi ogni giorno, ma ci sono cellule che attraversano il loro ciclo vitale molto più a lungo. In media, ogni 5 anni tutte le cellule del corpo si rinnovano. Se consideriamo l’“io” come un semplice insieme di cellule umane, il risultato sarà assurdo. Si scopre che se una persona vive, ad esempio, 70 anni. Durante questo periodo, almeno 10 volte una persona cambierà tutte le cellule del suo corpo (cioè 10 generazioni). Ciò potrebbe significare che non una persona, ma 10 persone diverse hanno vissuto i loro 70 anni? Non è piuttosto stupido? Concludiamo che “io” non può essere un corpo, perché il corpo non è permanente, ma “io” è permanente.

Ciò significa che l'io non può essere né le qualità delle cellule né la loro totalità.

Ma qui i particolarmente eruditi danno una controargomentazione: “Va bene, con le ossa e i muscoli è chiaro, questo non può davvero essere l’io”, ma ci sono le cellule nervose! E sono soli per il resto della loro vita. Forse “io” è la somma delle cellule nervose?”

Riflettiamo insieme su questa domanda...

La coscienza è costituita da cellule nervose?

Il materialismo è abituato a scomporre l'intero mondo multidimensionale in componenti meccanici, "testando l'armonia con l'algebra" (A.S. Pushkin). L'idea sbagliata più ingenua del materialismo militante riguardo alla personalità è l'idea che la personalità sia un insieme di qualità biologiche. Tuttavia, la combinazione di oggetti impersonali, siano essi anche atomi o neuroni, non può dare origine ad una personalità e al suo nucleo: l’“io”.

Come può questo “io” così complesso, sentimento, capace di esperienze, di amore, essere semplicemente la somma di specifiche cellule del corpo insieme ai processi biochimici e bioelettrici in corso? Come possono questi processi modellare l’io???

Se le cellule nervose costituissero il nostro “io”, ogni giorno perderemmo parte del nostro “io”. Con ogni cellula morta, con ogni neurone, l’io diventerebbe sempre più piccolo. Con il ripristino cellulare, aumenterebbe di dimensioni.

Ricerche scientifiche effettuate in paesi diversi il mondo dimostra che le cellule nervose, come tutte le altre cellule del corpo umano, sono capaci di rigenerazione (restauro). Ecco cosa scrive la più seria rivista biologica internazionale, Nature: “Dipendenti del Californian Institute for Biological Research da cui prende il nome. Salk ha scoperto che nel cervello dei mammiferi adulti nascono cellule giovani perfettamente funzionanti che funzionano alla pari dei neuroni esistenti. Il professor Frederick Gage e i suoi colleghi conclusero inoltre che il tessuto cerebrale si rinnova più rapidamente negli animali fisicamente attivi." 1

Ciò è confermato dalla pubblicazione su un'altra autorevole rivista biologica sottoposta a peer review - Science: “Entro due anni recenti I ricercatori hanno scoperto che le cellule nervose e cerebrali si rinnovano, come altre nel corpo umano. Il corpo è in grado di riparare i disturbi legati al tratto nervoso stesso, afferma la scienziata Helen M. Blon”.

Pertanto, anche con un cambiamento completo di tutte le cellule (comprese quelle nervose) del corpo, l'io di una persona rimane lo stesso, quindi non appartiene al corpo materiale in costante cambiamento.

Per qualche ragione, ai nostri giorni è così difficile dimostrare ciò che era ovvio e comprensibile per gli antichi. Il filosofo neoplatonico romano Plotino, vissuto nel III secolo, scrisse: “È assurdo supporre che, poiché nessuna delle parti ha vita, allora la vita può essere creata dalla loro totalità... inoltre, è del tutto impossibile che la vita possa crearsi. essere prodotto da un mucchio di parti, e che la mente è stata generata da ciò che è privo di mente. Se qualcuno obietterà che non è così, ma che in realtà l'anima è formata dall'unione di atomi, cioè di corpi indivisibili in parti, sarà confutato dal fatto che gli atomi stessi si trovano solo uno accanto all'altro, non formare un tutto vivente, perché l'unità e il sentimento comune non possono essere ottenuti da corpi insensibili e incapaci di unificarsi; ma l'anima sente se stessa” 2.

L’“io” è il nucleo immutabile della personalità, che include molte variabili, ma non è esso stesso variabile.

Uno scettico può avanzare un ultimo disperato argomento: “Forse “io” è il cervello?”

La coscienza è un prodotto dell'attività cerebrale? Cosa dice la scienza?

Molte persone hanno sentito la favola secondo cui la nostra Coscienza è l'attività del cervello già a scuola. L’idea che il cervello sia essenzialmente una persona con il suo “io” è estremamente diffusa. La maggior parte delle persone pensa che sia il cervello a percepire le informazioni dal mondo che ci circonda, le elabora e decide come agire in ogni caso specifico; pensano che sia il cervello a renderci vivi e a darci la personalità; E il corpo non è altro che una tuta spaziale che garantisce l'attività del sistema nervoso centrale.

Ma questa storia non ha nulla a che fare con la scienza. Il cervello è attualmente oggetto di studi approfonditi. La composizione chimica, le parti del cervello e le connessioni di queste parti con le funzioni umane sono state studiate a fondo per molto tempo. È stata studiata l'organizzazione cerebrale della percezione, dell'attenzione, della memoria e del linguaggio. Sono stati studiati i blocchi funzionali del cervello. Grande quantità Cliniche e centri di ricerca studiano il cervello umano da più di cento anni, per il quale sono state sviluppate apparecchiature costose ed efficaci. Ma, aprendo libri di testo, monografie, riviste scientifiche di neurofisiologia o neuropsicologia, non troverai dati scientifici sulla connessione del cervello con la Coscienza.

Per le persone lontane da quest’area della conoscenza, questo sembra sorprendente. In realtà, non c’è nulla di sorprendente in questo. È solo che nessuno ha mai scoperto la connessione tra il cervello e il centro stesso della nostra personalità, il nostro “io”. Naturalmente, gli scienziati materiali lo hanno sempre desiderato. Sono stati condotti migliaia di studi e milioni di esperimenti, sono stati spesi molti miliardi di dollari. Gli sforzi degli scienziati non sono stati vani. Grazie a questi studi, le parti stesse del cervello sono state scoperte e studiate, è stata stabilita la loro connessione con i processi fisiologici, è stato fatto molto per comprendere processi e fenomeni neurofisiologici, ma la cosa più importante non è stata raggiunta. Non è stato possibile trovare il posto nel cervello che è il nostro “io”. Nonostante il lavoro estremamente attivo in questa direzione, non è stato nemmeno possibile formulare un'ipotesi seria su come il cervello possa essere collegato alla nostra Coscienza.

Da dove viene il presupposto che la Coscienza sia nel cervello? Questa ipotesi fu avanzata a metà del XVIII secolo dal famoso elettrofisiologo Dubois-Reymond (1818-1896). Nella sua visione del mondo, Dubois-Reymond era uno dei rappresentanti più brillanti del movimento meccanicista. In una delle sue lettere ad un amico, scrisse che “nel corpo operano esclusivamente leggi fisico-chimiche; se non tutto può essere spiegato con il loro aiuto, allora è necessario, utilizzando metodi fisici e matematici, o trovare il modo in cui agiscono, oppure accettare che esistono nuove forze della materia, di pari valore alle forze fisiche e chimiche” 3.

Ma un altro eccezionale fisiologo, Karl Friedrich Wilhelm Ludwig (Ludwig, 1816-1895), che visse contemporaneamente a Reymon, che diresse il nuovo Istituto fisiologico di Lipsia nel 1869-1895, che divenne il più grande centro mondiale nel campo della ricerca sperimentale fisiologia, non era d'accordo con lui. Fondatore scuola scientifica, Ludwig ha scritto che nessuno dei teorie esistenti l'attività nervosa, inclusa la teoria elettrica delle correnti nervose di Dubois-Reymond, non può dire nulla su come gli atti di sensazione diventino possibili come risultato dell'attività dei nervi. Notiamo che qui non stiamo parlando nemmeno degli atti di coscienza più complessi, ma di sensazioni molto più semplici. Se non c'è coscienza, allora non possiamo sentire o percepire nulla.

Un altro importante fisiologo del XIX secolo, l'eminente neurofisiologo inglese Sir Charles Scott Sherrington, premio Nobel, affermò che se non è chiaro come la psiche derivi dall'attività del cervello, allora, naturalmente, non è altrettanto chiaro come possa hanno alcuna influenza sul comportamento di una creatura vivente, che è controllata attraverso il sistema nervoso.

Di conseguenza, lo stesso Dubois-Reymond è giunto alla seguente conclusione: “Come sappiamo, non lo sappiamo e non lo sapremo mai. E non importa quanto ci addentriamo nella giungla della neurodinamica intracerebrale, non costruiremo un ponte verso il regno della coscienza”. Raymon giunse alla conclusione, deludente per il determinismo, che è impossibile spiegare la Coscienza con cause materiali. Ha ammesso “che qui la mente umana si imbatte in un “enigma del mondo” che non sarà mai in grado di risolvere” 4.

Professore all'Università di Mosca, il filosofo A.I. Vvedensky nel 1914 formulò la legge dell’“assenza di segni oggettivi di animazione”. Il significato di questa legge è che il ruolo della psiche nel sistema dei processi materiali di regolazione del comportamento è assolutamente sfuggente e non esiste un ponte immaginabile tra l'attività del cervello e l'area dei fenomeni mentali o spirituali, inclusa la Coscienza.

I massimi esperti di neurofisiologia, i premi Nobel David Hubel e Torsten Wiesel, hanno riconosciuto che per stabilire una connessione tra il cervello e la Coscienza è necessario capire cosa legge e decodifica le informazioni che provengono dai sensi. Gli scienziati hanno riconosciuto che ciò è impossibile da fare.

Esistono prove interessanti e convincenti dell'assenza di una connessione tra la Coscienza e il funzionamento del cervello, comprensibili anche a persone lontane dalla scienza. Ecco qui:

Supponiamo che l'“Io” (Coscienza) sia il risultato del lavoro del cervello. Come sanno per certo i neurofisiologi, una persona può vivere anche con un emisfero cerebrale. Allo stesso tempo, avrà Coscienza. Una persona che vive solo con l'emisfero destro del cervello ha certamente un “Io” (Coscienza). Di conseguenza, possiamo concludere che l’“io” non è nell’emisfero sinistro, assente. Una persona con solo l'emisfero sinistro funzionante ha anche un “io”, quindi l'“io” non si trova nell'emisfero destro, che in questa persona è assente. La coscienza rimane indipendentemente da quale emisfero viene rimosso. Ciò significa che una persona non ha un'area del cervello responsabile della Coscienza, né nell'emisfero sinistro né in quello destro del cervello. Dobbiamo concludere che la presenza della coscienza negli esseri umani non è associata a determinate aree del cervello.

Professore, Dottore in Scienze Mediche Voino-Yasenetsky descrive: “Ho aperto un enorme ascesso (circa 50 cm cubi di pus) in un giovane ferito, che senza dubbio ha distrutto l'intero lobo frontale sinistro, e non ho osservato alcun difetto mentale dopo questa operazione. Lo stesso posso dire di un altro paziente operato per una grossa cisti alle meningi. Dopo l'ampia apertura del cranio, sono rimasto sorpreso nel vedere che quasi tutta la metà destra era vuota, e l'intero emisfero sinistro del cervello era compresso, quasi al punto da essere impossibile da distinguere.”6.

Nel 1940, il dottor Augustin Iturricha fece una dichiarazione sensazionale alla Società Antropologica di Sucre (Bolivia). Lui e il dottor Ortiz hanno trascorso molto tempo studiando la storia medica di un ragazzo di 14 anni, un paziente della clinica del dottor Ortiz. L'adolescente era lì con una diagnosi di tumore al cervello. Il giovane mantenne la coscienza fino alla morte, lamentandosi solo di mal di testa. Quando dopo la sua morte fu eseguita un'autopsia patologica, i medici rimasero stupiti: l'intera massa cerebrale era completamente separata dalla cavità interna del cranio. Un grande ascesso ha invaso il cervelletto e parte del cervello. Non è del tutto chiaro come sia stato preservato il pensiero del ragazzo malato.

Il fatto che la coscienza esista indipendentemente dal cervello è confermato anche da studi condotti recentemente da fisiologi olandesi sotto la guida di Pim van Lommel. I risultati di un esperimento su larga scala sono stati pubblicati sulla più autorevole rivista biologica inglese, The Lancet. “La coscienza esiste anche dopo che il cervello ha smesso di funzionare. In altre parole, la Coscienza “vive” per conto proprio, in modo assolutamente indipendente. Quanto al cervello, non è affatto materia pensante, ma un organo, come qualsiasi altro, che svolge funzioni rigorosamente definite. Può darsi benissimo che la materia pensante, anche in linea di principio, non esista, ha affermato il leader dello studio, il famoso scienziato Pim van Lommel”7.

Un altro argomento comprensibile ai non specialisti è quello fornito dal professor V.F. Voino-Yasenetsky: "Nelle guerre delle formiche che non hanno cervello, l'intenzionalità è chiaramente rivelata, e quindi l'intelligenza, non diversa da quella umana 8. Questo è davvero un fatto sorprendente." Le formiche risolvono problemi piuttosto complessi di sopravvivenza, costruendo alloggi, procurandosi cibo, ad es. hanno una certa intelligenza, ma non hanno affatto cervello. Ti fa pensare, vero?

La neurofisiologia non si ferma, ma è una delle scienze in via di sviluppo più dinamico. Il successo dello studio del cervello è dimostrato dai metodi e dall'entità della ricerca che vengono studiate, le funzioni e le aree del cervello e la sua composizione viene chiarita sempre più in dettaglio. Nonostante il lavoro titanico sullo studio del cervello, la scienza mondiale oggi è ancora lontana dal capire cosa siano la creatività, il pensiero, la memoria e quale sia la loro connessione con il cervello stesso.

Qual è la natura della Coscienza?

Avendo capito che la Coscienza non esiste all'interno del corpo, la scienza trae conclusioni naturali sulla natura immateriale della coscienza.

L'accademico P.K. Anokhin: “Nessuna delle operazioni “mentali” che attribuiamo alla “mente” è stata finora in grado di essere direttamente associata a qualsiasi parte del cervello. Se in linea di principio non riusciamo a capire come si forma esattamente la psiche come risultato dell'attività del cervello, allora non è più logico pensare che la psiche non è, nella sua essenza, una funzione del cervello, ma rappresenta la manifestazione di altre forze spirituali immateriali? 9

Alla fine del XX secolo, il creatore della meccanica quantistica, il premio Nobel E. Schrödinger, scrisse che la natura della connessione tra alcuni processi fisici ed eventi soggettivi (che include la Coscienza) si trova “al di fuori della scienza e al di là della comprensione umana”.

Il più grande neurofisiologo moderno, premio Nobel per la medicina, J. Eccles, ha sviluppato l'idea che basandosi sull'analisi dell'attività cerebrale è impossibile scoprire l'origine dei fenomeni mentali, e questo fatto può essere facilmente interpretato nel senso che il la psiche non è affatto una funzione del cervello. Secondo Eccles, né la fisiologia né la teoria dell'evoluzione possono far luce sull'origine e sulla natura della coscienza, che è assolutamente estranea a tutti i processi materiali nell'Universo. Il mondo spirituale dell'uomo e il mondo delle realtà fisiche, compresa l'attività cerebrale, sono mondi indipendenti completamente indipendenti che interagiscono e in una certa misura si influenzano solo a vicenda. Gli fanno eco specialisti di spicco come Karl Lashley (uno scienziato americano, direttore del laboratorio di biologia dei primati a Orange Park (Florida), che ha studiato i meccanismi della funzione cerebrale) e il medico dell'Università di Harvard Edward Tolman.

Insieme al suo collega, il fondatore della moderna neurochirurgia, Wilder Penfield, che ha eseguito oltre 10.000 operazioni al cervello, Eccles ha scritto il libro “Il mistero dell'uomo” 10 In esso gli autori affermano esplicitamente che “non c'è dubbio che l'uomo è controllato da”. QUALCOSA fuori di sé." “Posso confermare sperimentalmente”, scrive Eccles, “che il funzionamento della coscienza non può essere spiegato dal funzionamento del cervello. La coscienza esiste indipendentemente da essa dall’esterno”.

Secondo Eccles la coscienza non può essere un soggetto ricerca scientifica. Secondo lui, l'emergere della coscienza, come l'emergere della vita, è il più alto mistero religioso. Nel suo rapporto, il premio Nobel si è basato sulle conclusioni del libro “La personalità e il cervello”, scritto in collaborazione con il filosofo e sociologo americano Karl Popper.

Anche Wilder Penfield, dopo molti anni di studio dell’attività cerebrale, è giunto alla conclusione che “l’energia della mente è diversa dall’energia degli impulsi neurali del cervello” 11.

Accademico dell'Accademia delle scienze mediche della Federazione Russa, direttore del Brain Research Institute (RAMS della Federazione Russa), neurofisiologo di fama mondiale, professore, dottore in scienze mediche. Natalya Petrovna Bekhtereva: “Ho sentito per la prima volta l'ipotesi che il cervello umano percepisca pensieri solo da qualche parte all'esterno vincitore del Nobel, Professore John Eccles. Certo, in quel momento mi sembrava assurdo. Ma poi la ricerca condotta presso il nostro Brain Research Institute di San Pietroburgo ha confermato: non possiamo spiegare i meccanismi del processo creativo. Il cervello può generare solo pensieri molto semplici, ad esempio come girare le pagine libro da leggere o mescolare lo zucchero in un bicchiere. UN processo creativo- questa è una manifestazione di una qualità completamente nuova. Come credente, permetto la partecipazione dell'Onnipotente nel controllo del processo di pensiero" 12.

La scienza sta gradualmente giungendo alla conclusione che il cervello non è una fonte di pensiero e coscienza, ma tutt’al più un loro relè.

Il professor S. Grof ne parla così: “immagina che il tuo televisore si sia rotto e tu abbia chiamato un tecnico televisivo, il quale, dopo aver girato varie manopole, l'ha sintonizzato. Non ti viene in mente che tutte queste stazioni siano sedute in questa scatola” 13.

Nel 1956, l'eccezionale scienziato-chirurgo, dottore in scienze mediche, il professor V.F. Voino-Yasenetsky credeva che il nostro cervello non solo non è collegato alla Coscienza, ma non è nemmeno in grado di pensare in modo indipendente, poiché il processo mentale viene portato fuori dai suoi confini. Nel suo libro, Valentin Feliksovich sostiene che “il cervello non è un organo di pensiero e di sentimenti” e che “Lo Spirito agisce oltre il cervello, determinando la sua attività e la nostra intera esistenza, quando il cervello funziona come trasmettitore, ricevendo segnali e trasmettendoli agli organi del corpo”.

Alle stesse conclusioni sono giunti i ricercatori inglesi Peter Fenwick del London Institute of Psychiatry e Sam Parnia della Southampton Central Clinic. Hanno esaminato pazienti tornati in vita dopo un arresto cardiaco e hanno scoperto che alcuni di loro raccontavano accuratamente il contenuto delle conversazioni avute dal personale medico mentre si trovavano in uno stato di morte clinica. Altri hanno fornito una descrizione accurata degli eventi accaduti in questo periodo di tempo. Sam Parnia sostiene che il cervello, come qualsiasi altro organo del corpo umano, è composto da cellule e non è in grado di pensare. Tuttavia, può funzionare come dispositivo di rilevamento del pensiero, ad es. come un'antenna, con l'aiuto della quale diventa possibile ricevere un segnale dall'esterno. Gli scienziati hanno suggerito che durante la morte clinica, la Coscienza che opera indipendentemente dal cervello lo utilizza come uno schermo. Come un ricevitore televisivo, che prima riceve le onde che vi entrano e poi le converte in suono e immagine.

Se spegniamo la radio, ciò non significa che la stazione radiofonica smetta di trasmettere. Cioè, dopo la morte del corpo fisico, la Coscienza continua a vivere.

Il fatto della continuazione della vita della Coscienza dopo la morte del corpo è confermato dall'Accademico dell'Accademia Russa delle Scienze Mediche, direttore dell'Istituto di ricerca sul cervello umano, il professor N.P. Bekhterev nel suo libro “La magia del cervello e i labirinti della vita”. Oltre a trattare questioni prettamente scientifiche, in questo libro l'autore fornisce anche la sua esperienza personale incontri con fenomeni post mortem.

Natalya Bekhtereva, parlando del suo incontro con il bulgaro chiaroveggente Vanga Dimitrova ne parla decisamente in una delle sue interviste: "L'esempio di Vanga mi ha assolutamente convinto che esiste un fenomeno di contatto con i morti", e un'altra citazione dal suo libro: "Non posso fare a meno di credere a quello che ho sentito e l'ho visto io stesso. Uno scienziato non ha il diritto di respingere i fatti (se è uno scienziato!) solo perché non rientrano nel dogma o nella visione del mondo” 12.

La prima descrizione coerente dell'aldilà, basata su osservazioni scientifiche, è stata data dallo scienziato e naturalista svedese Emmanuel Swedenborg. Quindi questo problema fu seriamente studiato dalla famosa psichiatra Elisabeth Kübler Ross, dall'altrettanto famoso psichiatra Raymond Moody, dagli accademici coscienziosi Oliver Lodge15,16, William Crooks17, Alfred Wallace, Alexander Butlerov, dal professor Friedrich Myers18 e dal pediatra americano Melvin Morse. Tra i ricercatori seri e sistematici sulla questione della morte, vanno citati il ​​dottor Michael Sabom, professore di medicina alla Emory University e medico del Veterans Hospital di Atlanta, che ha studiato questo argomento problema, è stato studiato anche dal medico e rianimatore Moritz Rawlings, il nostro contemporaneo, tanatopsicologo A.A. Nalchadzhyan. Il famoso scienziato sovietico, uno dei principali specialisti nel campo dei processi termodinamici e membro corrispondente dell'Accademia delle Scienze della Repubblica di Bielorussia, Albert Veinik, ha lavorato molto per comprendere questo problema dal punto di vista della fisica. Un contributo significativo allo studio delle esperienze di pre-morte è stato dato dallo psicologo americano di origine ceca di fama mondiale, fondatore della scuola di psicologia transpersonale Dottor Stanislav Grof.

La varietà dei fatti accumulati dalla scienza dimostra innegabilmente che dopo la morte fisica, ciascuno di coloro che vivono oggi eredita una realtà diversa, preservando la propria Coscienza.

Nonostante i limiti della nostra capacità di comprendere questa realtà utilizzando mezzi materiali, oggi esistono alcune delle sue caratteristiche ottenute attraverso esperimenti e osservazioni di scienziati che studiano questo problema.

Queste caratteristiche sono state elencate da A.V. Mikheev, ricercatore presso l'Università Elettrotecnica Statale di San Pietroburgo, nella sua relazione al simposio internazionale “La vita dopo la morte: dalla fede alla conoscenza”, che ha avuto luogo l'8 e il 9 aprile 2005 a San Pietroburgo:

"1. Esiste un cosiddetto “corpo sottile”, che è portatore dell'autocoscienza, della memoria, delle emozioni e della “vita interiore” di una persona. Questo corpo esiste... dopo la morte fisica, essendo, per tutta la durata dell'esistenza del corpo fisico, la sua “componente parallela”, garantendo i processi di cui sopra. Il corpo fisico è solo un intermediario per la loro manifestazione a livello fisico (terreno).

2. La vita dell'individuo non termina con l'attuale morte terrena. La sopravvivenza dopo la morte è una legge naturale per l’uomo.

3. La realtà successiva è divisa in un gran numero di livelli, che differiscono per le caratteristiche di frequenza dei loro componenti.

4. La destinazione di una persona durante la transizione postuma è determinata dalla sua sintonizzazione ad un certo livello, che è il risultato totale dei suoi pensieri, sentimenti e azioni durante la vita sulla Terra. Come lo spettro della radiazione elettromagnetica emessa da una sostanza chimica dipende dalla sua composizione, così anche la destinazione postuma di una persona è determinata dalla “caratteristica composita” della sua vita interiore.

5. I concetti di “Paradiso e Inferno” riflettono due polarità di possibili stati postumi.

6. Oltre a tali stati polari, ce ne sono numerosi stati intermedi. La scelta di uno stato adeguato è determinata automaticamente dal “modello” mentale ed emotivo formato da una persona durante la vita terrena. Ecco perché le emozioni negative, la violenza, il desiderio di distruzione e il fanatismo, non importa come siano giustificate esternamente, a questo proposito sono estremamente distruttive per il destino futuro di una persona. Ciò fornisce una solida base per la responsabilità personale e i principi etici."19

Tutti gli argomenti di cui sopra coincidono semplicemente sorprendentemente con la conoscenza religiosa di tutti religioni tradizionali. Questo è un motivo per mettere da parte i dubbi e prendere una decisione. Non è questo?

1. Polarità cellulare: dall'embrione all'assone // Nature Magazine. 27.08. 2003.vol. 421, N 6926. P 905-906 Melissa M. Rolls e Chris Q. Doe

2. Plotino. Enneadi. Trattati 1-11., “Gabinetto greco-latino” di Yu A. Shichalin, Mosca, 2007.

3. Du Bois-Reymond E. Gesammelte Abhandlungen zur allgemeinen Muskel- und Nervenphysik. Bd. 1.

Lipsia: Veit & Co., 1875. P. 102

4. Du Bois-Reymond, E. Gesammelte Abhandlungen zur allgemeinen Muskel- und Nervenphysik. Bd. 1. Pag. 87

5. Kobozev N.I. Ricerca nel campo della termodinamica dei processi di informazione e pensiero. M.: Casa editrice dell'Università statale di Mosca, 1971. P. 85.

6, Voino-Yasenetsky V. F. Spirito, anima e corpo. CJSC "Stampa Brovary", 2002. P. 43.

7. Esperienza di pre-morte nei sopravvissuti ad arresto cardiaco: uno studio prospettico nei Paesi Bassi; Dr Pirn van Lommel MD, Ruud van Wees PhD, Vincent Meyers PhD, Ingrid Elfferich PhD // The Lancet. Dicembre 2001 2001. Vol 358. N. 9298 P. 2039-2045.

8. Voino-Yasenetsky V. F. Spirito, anima e corpo. CJSC "Tipografia Brovary", 2002 P. 36.

9/ Anokhin P.K. Meccanismi sistemici di attività nervosa superiore. Opere selezionate. Mosca, 1979, pag.

10. Eccles J. Il mistero umano.

Berlino: Springer 1979. P. 176.

11. Penfield W. Il mistero della mente.

Princeton, 1975, pp. 25-27

12..Ho avuto la fortuna di studiare “Attraverso lo specchio”. Intervista a N.P. Giornale Bekhtereva “Volzhskaya Pravda”, 19 marzo 2005.

13. Grof S. Coscienza olotropica. Tre livelli coscienza umana e la loro influenza sulla nostra vita. ALBERO; Ganga, 2002. P. 267.

14. Voino-Yasenetsky V. F. Spirito, anima e corpo. CJSC "Tipografia Brovary", 2002 P.45.

15. Loggia O. Raymond o vita e morte.

Londra 1916

16. Loggia O. La sopravvivenza dell'uomo.

Londra 1911

17. Crookes W. Ricerche sui fenomeni dello spiritismo.

Londra, anno 1926 P. 24

18.Myers. La personalità umana e la sua sopravvivenza alla morte corporea.

Londra, anno 1.1903 P. 68

19. Mikheev A.V. La vita dopo la morte: dalla fede alla conoscenza

Rivista “Coscienza e realtà fisica”, n. 6, 2005 e negli abstract del simposio internazionale “Innovazioni noosferiche nella cultura, istruzione, scienza, tecnologia, assistenza sanitaria”, 8-9 aprile 2005, San Pietroburgo.